“La Pescia ha principio alla Feminamorta trascorre a ponente per scoscese selve, ingrossata da vari torrenti, e sotto Calamecca ov’io incominciai la travagliosa carriera della vita, prende forma di fiume discendendo per mezzo della valle di Forfora che le fa tributo degli influenti Folognolo e Lanciolana; quindi ristretta in angusto spazio scende precipitosa alla città del suo nome”.
(Pietro Contrucci, Quadro geografico-statistico del compartimento pistoiese, Pistoia 1839 p. 90)
Pietro Contrucci nasce a Calamecca il 25 gennaio 1788, come egli stesso scrive nelle sue memorie “in umile casa posta in faccia alla porta della terra, ai 25 Gennajo io veniva alla luce di questo mondo, primo figliuol maschio a Giovanni Antonio di Piero Contrucci, e a Maria Pocci” (p. 134, Pietro Contrucci. Memorie della vita e del tempo mio. Il Risorgimento italiano vissuto da un sacerdote pistoiese, a cura di Giampaolo Perugi, ed. Gli Ori, 2019).
Il “pretino” di Calamecca è stato un religioso, un epigrafista, un insegnante e un politico appassionato sostenitore dell’indipendenza dell’Italia, una figura importante del Risorgimento. Nel 1859 fu eletto dai pistoiesi come loro rappresentante nell’Assemblea toscana. Morì pochi giorni dopo la proclamazione dell’annessione della Toscana al Piemonte, il 24 agosto 1859.
Per ricordare l’illustre calamecchino, nel 1879 una targa di marmo è stata affissa in piazza sulla facciata della casa dietro la fontana.
Articolo del prof. Giampaolo Perugi dall’Avvenire, settimanale Vita, del 01.03.20
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